giovedì 28 giugno 2012

Top 3: fashion movies

Sarà per il caldo, sarà per alcune vicende personali che mi hanno buttato un pò a terra l'umore, fatto sta che in questi giorni non sono stata dello spirito adatto per mostrare i miei outfit.
Ho deciso allora di scrivere questo post per parlare proprio di quello che è il mio rifugio per eccellenza quando mi sento giù: i miei 3 film preferiti!
Definirli "fashion movies" è limitativo, ma è riferito  al fatto che in tutti e tre la moda, il glam, lo stile sono lo sfondo e la cornice di storie che toccano i sentimenti, le realizzazioni personali, le lotte con i propri fantasmi interiori
.E seguendo l'ordine di queste tematiche, il primo film (e non poteva che essere così!) è "Sex and the city".




Sono cresciuta insieme a Carry, Shamanta, Charlotte e Miranda, e l'uscita del film per me è stato un vero evento, che non ha deluso le mie aspettative, perchè riesce a racchiudere tutta la passione, il glamour e lo sfavillante scintillio della serie. Un vero toccasana per ritrovare la spensieratezza e la voglia di lasciarsi andare ai sentimenti ( e allo shopping, è ovvio!).
Il numero due è invece il film da cui traggo ispirazione e determinazione quando mi trovo davanti ad ostacoli che sembrano insuperabili, proprio come la protagonista: è lui, ovviamente, "Il diavolo veste Prada".



A parte il fatto che questo film andrebbe guardato carta e penna alla mano, per prendere appunti e ricopiare ogni singolo look, trovo sia  di grande ispirazione il percorso di Andrea, la sua crescita professionale ma soprattutto umana, mentre il suo rapporto con la dispotica Miranda si sviluppa seguendo dinamiche complesse di amore/odio.
Infine, ultimo ma non per importanza, un film che è un pezzo della storia del cinema, della storia della moda, e uno dei capitoli più importanti della carriera cinematografica di una diva immortale: "Colazione da Tiffany".




Se "Il diavolo veste Prada" è il film per eccellenza quando ho bisogno di una sferzata di energia, quando mi sento malinconica questa è la storia in cui amo rifugiarmi.
Una splendida fiaba moderna, poetica e struggente come i grandi occhi di Audrey Hepburn.
Si ride, si piange, si riflette se sia giusto o no dare un nome a un gatto (...), e passeggiando per le strade di New York, guadando le vetrine della storica gioielleria, si scacciano via le paturnie...




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